Ogni situazione, bella o brutta che sia, ha due o più aspetti, di solito ed a primo acchito ci accorgiamo, a seconda della situazione, degli aspetti positivi rispettivamente di quelli negativi.
Si tratta di una “reazione” abbastanza comune e dominata dai nostri sentimenti.
Utile? qualche volta si, l’importante è che appena possibile ci si possa rendere conto che ogni situazione ha diversi aspetti, come la medaglia che ha due lati, uno splende più dell’altro; le situazioni ne possono avere alcuni in più.
Il racconto che segue è una bella storia che mostra i due lati della medaglia, pazienza e fiducia sono due degli elementi principali che permettono al contadino del racconto, di vedere cosa succede con pazienza in seguito all’evento, al posto di classificarlo subito come positivo o negativo.
Grandi uomini e donne nella storia ci hanno dimostrato che da eventi bruttissimi hanno saputo cogliere il meglio, svilupparsi, crescere e riuscire nella loro vita.
- Che cosa c’è nella situazione che stai vivendo?
- Che altro?
- Come ti permetterà di crescere?
- Cosa ti permette di fare?
- Cosa c’è da imparare?
- Cosa vuoi realizzare con questa situazione?
- Che cosa non stai facendo per avanzare?
- Che cosa non stai ancora mettendo in gioco?
Metti il tuo focus su quello che la situazione ti sta portando di diverso, nuovo, sfidante ecc… quali opzioni ti sta dando?
Guardare indietro a quello che non hai più, hai perso, non ti serve a niente, mio padre mi diceva sempre: “non piangere sul latte versato”. Ho fatto molta fatica a capire questa citazione, ho cercato la definizione nel web, ho trovato tante definizioni, ora comprendo che sugli eventi non sempre ho un potere, ma sicuramente ho il potere di rispondere agli eventi e posso andare avanti e realizzare tantissime cose.
Non cambierei niente del mio passato, forse “rovescerei diversamente il latte” metaforicamente parlando, ma di fatto ogni evento, ogni persona, bello o brutto che siano stati, mi hanno portato dove sono ora, e ne sono molto felice.
Oggi, io e i miei partner siamo innamorati del nostro lavoro al punto che lo trasmettiamo con altrettanto amore e passione. Non tutti i giorni sono facili o belli, ma ognuno ci insegna qualcosa, ci permette di migliorare e di crescere e per questo ne siamo molto grati.
Vieni anche tu a scoprire te stesso:
Ecco la storia del contadino saggio. Buona lettura
C’era una volta, in un villaggio cinese, un vecchio contadino che viveva con suo figlio e un cavallo, che era la loro unica fonte di sostentamento.
Un giorno, il cavallo scappò lasciando l’uomo senza possibilità di lavorare la terra.
I suoi vicini accorsero da lui per mostrargli la loro solidarietà dicendosi dispiaciuti per l’accaduto.
Lui li ringraziò per la visita, ma domandò loro: “Come fate a sapere se ciò che mi è successo è un bene o un male per me? Chi lo sa!” I vicini, perplessi dall’atteggiamento del vecchio contadino, andarono via.
Una settimana dopo, il cavallo ritornò alla stalla, accompagnato da una grande mandria di cavalli. Giunta la notizia agli abitanti del villaggio, questi tornarono a casa del contadino, congratulandosi con lui per la buona sorte.
“Prima avevi solo un cavallo ed ora ne hai molti, è una grande ricchezza. Che fortuna!”, dissero.
“Grazie per la visita e per la vostra solidarietà”, rispose lui, ma come fate a sapere che questo è un bene o un male per me?” I vicini, ancora una volta rimasero sconcertati dalla risposta del vecchio contadino e se ne andarono via.
Qualche tempo dopo, il figlio del contadino, nel tentativo di addomesticare uno dei nuovi cavalli arrivati, cadde da cavallo rompendosi una gamba.
I vicini premurosi tornarono a far visita al contadino dimostrandosi molto dispiaciuti per la disgrazia.
L’uomo ringraziò per la visita e l’affetto di tutti e nuovamente domandò: “Come potete sapere se l’accaduto è una disgrazia per me? Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.” Ancora una volta la frase del vecchio contadino lasciò tutti stupefatti e senza parole se ne andarono increduli.
Trascorsero alcuni mesi ed il Giappone dichiarò guerra alla Cina. Il governo inviò i propri emissari in tutto il paese alla ricerca di giovani in buona salute da inviare al fronte in battaglia. Arrivarono al villaggio e reclutarono tutti i giovani, eccetto il figlio del contadino che aveva la gamba rotta.
Nessuno dei ragazzi ritornò vivo. Il figlio del contadino invece guarì e i cavalli furono venduti procurando una buona rendita.
Il saggio contadino passò a visitare i suoi vicini per consolarli ed aiutarli, come loro si erano mostrati solidali con lui in ogni situazione.
Ogni volta che qualcuno di loro si lamentava, il saggio contadino diceva: “Come sai se questo è un male?”. Se qualcuno si rallegrava troppo, gli domandava: “Come sai se questo è un bene?”
Gli uomini di quel villaggio capirono allora l’insegnamento del saggio contadino che li esortava a non esaltarsi e a non lasciarsi abbattere dagli eventi, accogliendo sempre ciò che è, consapevoli del fatto che – al di là del bene e del male – tutto potrebbe rivelarsi diverso da come appare.
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